LA VALUTAZIONE E LA RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA IN SOGGETTI ADULTI
A cura di Francesca Lea Saibene - Psicologa Neuropsicologa, Psicoterapeuta
La neuropsicologia clinica si muove su un duplice versante, quello della valutazione e quello della riabilitazione.
· La prima ha lo scopo di valutare gli aspetti neuro-cognitivi, psico-comportamentali, funzionali ed affettivo-relazionali conseguenti a patologie acquisite a carico del sistema nervoso centrale (SNC) e delineare il quadro neuro-cognitivo della persona che si sottopone alla valutazione.
· La seconda, declinabile in riabilitazione neuropsicologica, stimolazione cognitiva e rinforzo delle abilità cognitive, conseguente e profondamente connessa con la prima, mira a recuperare le funzioni cognitive più deboli o compromesse ovvero a rallentare e contenere gli effetti del decorso patologico.
La valutazione neuropsicologica, svolta da uno psicologo con competenze e formazione specifiche in ambito neuropsicologico, si articola nei principali seguenti momenti:
1 - osservazione clinica, colloquio clinico e anamnestico -sia con la persona sia con il caregiver-persona di riferimento qualora presente- con acquisizione della documentazione clinica;
2 - somministrazione e compilazione di test, scale, prove e questionari, generalmente standardizzati e validati;
3 - correzione delle prove carta-e-matita somministrate;
4 - redazione di una relazione nella quale viene esplicitato e descritto quanto emerso nel corso della/le seduta/e, vengono evidenziate le abilità cognitive preservate e quelle deficitarie, quindi tracciato un profilo neuropsicologico utile a fini diagnostici/di monitoraggio o riabilitativi.
La valutazione neuropsicologica viene generalmente richiesta da medici (prevalentemente Specialisti in Neurologia, Psichiatria, Fisiatria o dalla Commissione Medica Locale in caso di rinnovo/revisione di una Patente di Guida) allo scopo di:
1 - contribuire alla diagnosi medica (fondamentale per una diagnosi differenziale all’esordio di alcune malattie neurodegenerativa);
2 - monitorare, attraverso controlli ripetuti (rivalutazione longitudinale o follow-up), il decorso di alcune patologie come accade per la compromissione cognitiva ingravescente in alcune malattie neurodegenerative (Demenze, Malattia di Parkinson, Sclerosi Multipla, …);
3 - valutare le performances nelle principali abilità cognitive implicate nell’attività di guida in persone anziane o con patologie di competenza neurologica, psichiatrica o internistica (richiesta dalla Commissione Medica Locale); (4) pianificare un intervento riabilitativo, tenendo conto delle abilità cognitive compromesse e delle abilità preservate;
4 - valutare l’efficacia di un trattamento riabilitativo concluso.
La valutazione neuropsicologica è suggerita o indicata nei seguenti casi:
1- adulti e anziani sani che vogliano conoscere il funzionamento delle proprie capacità cognitive e indagare i principali aspetti psico-comportamentali ad esse connessi per rinforzare eventuali abilità un po’ meno ‘performanti’;
2 - persone con sospetto decadimento cognitivo o con disturbi soggettivi di memoria (importante contributo nella diagnosi differenziale tra l’insorgenza di una malattia neurodegenerativa - Compromissione Cognitiva Lieve -Mild Cognitive Impairment, MCI- ed un quadro di pseudodemenza);
3 - persone con accertata diagnosi di malattia neurodegenerativa ad esordio sia corticale sia sottocorticale a diversa eziologia (Malattia di Alzheimer, Demenza Vascolare, Demenze Fronto-Temporali, Malattia di Parkinson e Parkinsonismi, Sclerosi Multipla, Demenza da Abuso Alcolico, …);
4 - persone con patologie acquisite a carico del sistema nervoso centrale (SNC) di tipo focale (ictus di tipo ischemico/emorragico; lesioni a eziologia postraumatica, postanossica, postencefalitica; tumori cerebrali)
Alla luce del quadro neuropsicologico emerso alla valutazione, è spesso consigliabile un percorso di riabilitazione/stimolazione/rafforzamento delle abilità cognitive.
A seconda dei casi, delle componenti preservate/compromesse, gli obiettivi e gli scopi possono essere differenti, ovvero: rallentare l’evoluzione del deficit delle funzioni cognitive compromesse dalla patologia; recuperare le funzioni deficitarie; acquisire capacità, strategie e strumenti di compensazione, al fine di minimizzare l'impatto che tali deficit cognitivi hanno nella vita quotidiana della persona.
Il percorso di riabilitazione neuropsicologica viene delineato, implementato e strutturato a partire dalla valutazione neuropsicologica e prende in considerazione le caratteristiche, le risorse, i bisogni e le peculiarità della singola persona con l’obiettivo generale di rafforzare le aree risultate deficitarie, ottimizzandone il potenziale residuo.